La società sospende l’apertura di nuove pratiche di acquisto di crediti mentre Federico Freni (Mef) annuncia interventi per sbloccare il mercato. Nuovi numeri Enea sul superbonus: detrazioni a quota 60 miliardi.

Poste blocca l’acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi. Nelle prossime leggi di Bilancio il superbonus cambierà perchè come sosteneva Draghi costa troppo per le finanze pubbliche. 

Vista la capacità fiscale ormai in esaurimento, infatti, la linea sempre più diffusa è quella di non accettare nuove pratiche, ma di lavorare soltanto al completamento di quelle già avviate. Resta, però, una novità importante che porterà molti problemi ai clienti, perché Poste era uno dei pochissimi soggetti con le porte ancora aperte alle cessioni ed era un riferimento soprattutto per i venditori più piccoli. 

Nessuna spiegazione ufficiale sulle ragioni dello stop. Sicuramente, però, pesa l’incertezza normativa che continua a caratterizzare il settore. Sono molte le novità intervenute in queste settimane: da ultimo, le sentenze della Cassazione che hanno fissato una disciplina molto penalizzante per gli acquirenti in materia di sequestri preventivi. 

Nuovi interventi sulle cessioni

Il Governo ha l’obiettivo di chiudere il susseguirsi di modifiche continue sul tema.

Ne ha parlato ieri il sottosegretario al ministero dell’Economia, Federico Freni a Radio 24: «C’è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo. Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato».

Insieme alle novità sulle cessioni, allora, arriveranno anche cambiamenti alle percentuali del superbonus, ritoccando la riduzione progressiva per come è oggi programmata. L’ipotesi più accreditata è che potrebbe passare dall’attuale 110% al 90%. Ma non sarà così per tutti. Si parla, infatti, dei condomini, mentre rimane aperta ancora la possibilità per le villette unifamiliari. Ci sono categorie, come chi ha già avviato i lavori sotto una regola differente, che probabilmente potranno continuare a beneficiare del vecchio Superbonus 110%.

Il report Enea

Ieri Enea ha pubblicato il consueto report mensile sull’andamento delle asseverazioni (che non tiene conto del sismabonus al 110%): si tratta di un rapporto rilevante, perché è il primo che arriva dopo il termine del 30 settembre, data entro la quale le abitazioni unifamiliari dovevano attestare il raggiungimento del 30% dei lavori, per poter arrivare a fine anno. Per questi immobili, insomma, è iniziato l’addio al 110 per cento. 

Anche se un pezzo di mercato sta progressivamente venendo meno, la corsa dell’agevolazione non si ferma. A ottobre gli investimenti ammessi ad accedere al bonus hanno toccato quota 55 miliardi, per un totale di poco più di 60 miliardi di detrazioni previste a fine lavori. L’incremento rispetto al mese precedente è di 3,8 miliardi di investimenti e di quasi 4,2 miliardi di detrazioni.

Numeri altissimi, anche se potrebbe esserci qualche primo segnale di un leggero rallentamento, che andrà confermato dai prossimi report. 

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