Nel mese di marzo la tematica riguardante la casa è stata al centro di incontri pubblici, reportage giornalistici, provvedimenti legislativi dei quali di seguito, offriamo un sunto degli elementi più significativi.

Dal 20 al 23 marzo si è svolto l’incontro organizzato dal Comune di Milano “forum abitare”. Nelle tre giornate lavorative, che hanno visto la partecipazione di esperti e istituzioni sul tema dell’emergenza abitativa, è emersa soprattutto la problematica del caro affitti che, rispetto a sette anni fa, ha conosciuto un incremento del 40 percento. Nell’occasione l’assessore alla casa Pierfrancesco Maran ha illustrato il documento di sviluppo triennale “una nuova strategia per la casa”, piattaforma ora in attesa di approvazione da parte del Consiglio comunale e qui consultabile.

Nell’ampio ed articolato documento programmatico che è stato illustrato, una voce importante i cui effetti riguardano anche gli interessi dei piccoli proprietari immobiliari è sicuramente quella dedicata alle politiche di sostegno degli affitti; Preso atto del perdurare delle difficili condizioni economiche familiari, del persistente gap tra il costo della vita ed i salari / retribuzioni e dopo i risultati ottenuti con i sostegni distribuiti nel biennio 20- 22; il documento sottolinea come tale strategia “necessita consolidamento e continuità” trasformandola da misura congiunturale in provvedimento a carattere strutturale. Questi interventi studiati per avvantaggiare gli inquilini bisognosi hanno, come è facile intuire, ricadute positive anche sui piccoli proprietari che, in tal modo, riducono i rischi di insolvibilità dei propri conduttori. Garanzie accresciute ulteriormente con la conferma anche per il 2023 dei sostegni per morosità incolpevole. Ben cosciente di queste problematiche e del peso economico che graverebbe sui piccoli proprietari in un eventuale avvio di procedimenti legali ribadiamo come Uppi si sia mossa già da tempo al fine di istituire una apposita polizza assicurativa avviando una patnership con “Bene assicurazioni Spa”.

Sulla scia dell’evento organizzato dal Comune i riflettori della situazione abitativa, sull’ andamento del mercato immobiliare e le sue problematiche si sono soffermate anche alcune testate giornalistiche: Il Corriere della Sera il 23 marzo ha pubblicato un web reportage ove è evidenziato che, in un contesto nazionale segnato da un amento dei prezzi record del mercato immobiliare la città di Milano risulta essere la più costosa in assoluto. Le ragioni sono diverse ma ad incidere è soprattutto la diminuzione del numero degli immobili destinati alle locazioni (calati del 44%) a fronte di una domanda in continua crescita dovuta all’elevato turnover della cittadinanza metropolitana. Il divario tra domanda ed offerta potrebbe stimolare ed accentuare la tendenza alla “microparcellizzazione” cioè la suddivisione delle locazioni con più locali ripartiti tra posti letto e stanze destinate ad una serie di servizi in comune; insomma condividere per risparmiare. Il fenomeno, ad oggi marginale, rappresenta soprattutto all’estero, un nuovo trend in ascesa. La questione dell’aumento dei costi del capoluogo lombardo è stata affrontata il giorno seguente anche dal quotidiano on line “il post”: Crescita dei prezzi, discrepanza tra domanda ed offerta, aumento delle disuguaglianze sociali, sono i punti toccati da questo intervento che conferma e rafforza il quadro precedentemente esposto dal principale quotidiano italiano. Ad inizio aprile infine, alcune novità da segnalare riguardano un tema sempre centrale ed in continua trasformazione : il superbonus. Dopo l’approvazione della Camera della legge di conversione del decreto Cessioni ( DL 11/2023) ha avuto inizio il percorso legislativo con il fine di “ammorbidire lo stop alla cessione del credito ed allo sconto in fattura” partito lo scorso 17 febbraio. Obiettivo cui se ne sono aggiunti altri come la proroga per le villette e soprattutto l’allungamento del periodo di fruizione del superbonus. I punti di maggiore rilievo da segnalare sono due: la proroga al 30 settembre per portare in detrazione al 110 le spese relative alle unità unifamiliari ed a quelle indipendenti fermo restando il principio che al 30 settembre del 2022 fossero stati eseguiti almeno il 30 per cento degli interventi; Per ovviare ai problemi scaturiti dallo stop alla cessione del credito invece, è previsto, invece, che le spese per il 2022 del 110 sarà possibile recuperarle in dieci anni anziché in quattro. Il 18 aprile- come riportato da il Sole 24 ore”, con la firma del direttore delle Entrate di un apposito provvedimento, è quindi attivata l’attuazione prevista per i crediti ceduti o per cui è stata effettuata l’opzione per lo sconto in fattura; “ in pratica per fronteggiare le difficoltà di utilizzo in compensazione legato all’esaurimento della capienza fiscale , le imprese del settore edilizio avranno la possibilità di scegliere di dilazionare da 4 a 10 anni i crediti da superbonus,, interventi per il superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche e il “sismabonus.”

Infine;ultima notizia in ordine di tempo, ma di  rilievo primario: “prosegue spedito il viaggio davanti alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo del procedimento pilota” trainato dalla nostra organizzazione contro il provvedimento adottato dal Governo italiano nel marzo 2020 con il quale, causa emergenza covid, erano stati sospesi senza alcuna distinzione tutti gli sfratti per morosità bloccandoli ben oltre il periodo emergenziale sanitario, e, non essendo previsto alcun ristoro, trasferendo così sui proprietari immobiliari l’intero costo della sospensione. Superato l’ostacolo della ricevibilità che blocca la maggioranza dei ricorsi presentati alla Corte europea; l’esposto formulato dagli avvocati Prof. Bruno Nascimbene e Pier Filippo Giuggioli (presidente Uppi Milano) supera così l’ulteriore vaglio della Corte Strasburgo la quale “ha deciso di comunicare il ricorso al Governo italiano e di raccogliere le informazioni necessarie con l’obiettivo di entrare nel merito del problema e, in difetto di accordo entro la fine di giugno 2023, di pronunciarsi sulle responsabilità del Governo italiano e sul conseguente indennizzo spettante ai ricorrenti volto a compensare il pregiudizio subito”.

Sicchè, conclude Cheo Chiodina, nel suo intervento apparso su Il sole 24 ore del 24 aprile , la Corte europea entrando nel merito del ricorso  traccerà “ un importantissimo precedente che potrà consentire anche ad altri danneggiati di agire per ottenere ristoro.”

Articoli simili