Riscaldamento-reinvio-Milano-Ottobre

Nulla la delibera che riduce la temperatura dei caloriferi

L’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, ha inviato ai suoi associati un interessante documento incentrato sugli orari di funzionamento degli impianti termici alimentati a gas naturale. Nel testo ci si chiede se l’assemblea possa deliberare un’ulteriore riduzione degli orari giornalieri e della temperatura rispetto a quanto previsto dal Dm a fini evidentemente di un maggior risparmio.

Il calore e la salute

Il calore attiene al comfort ed è individuato dal legislatore in 20 gradi con tolleranza di +2 per la climatizzazione invernale ed in 26 gradi con tolleranza di -2 per la climatizzazione estiva.

Il decreto Cingolani che ha ridotto tali tetti deriva da una legislazione emergenziale ed è limitato ai soli impianti alimentati a gas naturale.

Le nuove disposizioni prevedono che per fronteggiare l’eccezionale instabilità del sistema nazionale del gas naturale derivante dalla guerra in Ucraina e di consentire il riempimento degli stoccaggi di gas per l’anno termico 2022-2023 possono essere adottate le misure finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi. 

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, pubblicato dal Mite il 6 settembre 2022, prevede che l’Italia debba ridurre i consumi di gas di 8,2 miliardi Sm3 (standard metro cubo). 

Per ottenere ciò è introdotta la limitazione del consumo di gas per il riscaldamento, mediante nuovi limiti:

• di temperatura negli ambienti

• di ore giornaliere di accensione 

• di durata del periodo di riscaldamento.

Le misure sono limitate ai consumi di gas naturale.

La competenza dell’assemblea resta limitata alla scelta degli orari di funzionamento dell’impianto nell’arco temporale giornaliero indicato dalla norma stessa e ne consegue la nullità della delibera che limiti ulteriormente i gradi e le ore di funzionamento, con l’obiettivo di risparmiare rispetto a quanto indicato dal decreto.

Il centro Studi Anaci sconsiglia ai condomìni di adottare delibere relative ai gradi dell’impianto, limitandosi a decidere gli orari di accensione.

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