Dopo che tra maggio e giugno le proteste degli studenti hanno sollevato il problema del caro affitti, la questione dell’emergenza abitativa ha assunto un carattere più generale facendo emergere le difficoltà sia di quanti sono alla ricerca di un’abitazione sia dei piccoli proprietari.

Per affrontare i diversi problemi, a livello locale sono stati avviati diversi progetti ed avanzati altrettanti propositi.

Riguardo agli studenti come riportato dal giornale <<Open>>, che ha ripreso le dichiarazioni dell’assessore Maran pubblicate da <<La Repubblica>> entro il prossimo anno il Comune prevede la messa a disposizione per gli studenti di circa duemila stanze con un canone mensile compreso tra i 250 ed i 350 euro utilizzando i fondi messi a disposizione dal Governo che verrebbero così impiegati per un progetto di studentato diffuso[1].

Nel frattempo, per affrontare anche i problemi di carattere più generale, come auspicato in anticipo dal nostro Presidente[2], dalla fine del mese di maggio si sono susseguiti gli incontri per favorire l’aggiornamento degli accordi locali sul canone concordato. I lavori protrattisi più di quanto inizialmente previsto si sono conclusi il 27 luglio scorso con la firma di un accordo che stabilisce nuove regole e importi massimi dei contratti di locazione a canone concordato per la città di Milano.

Il documento sottoscritto prevede la suddivisione del territorio del capoluogo in 5 aree omogenee e fissa per ognuna di esse un limite minimo e massimo per il canone di affitto, calcolato anche in base alle caratteristiche dell’alloggio, che verrà classificato in tre fasce:

  • zona 1, da un minimo di 100 €/m2 a un massimo di 310 €/m2 all’anno;
  • zona 2, da un minimo di 70 €/m2 a un massimo di 180 €/m2 all’anno;
  • zona 3, da un minimo di 60 €/m2 a un massimo di 170 €/m2 all’anno;
  • zona 4, da un minimo di 55 €/m2 a un massimo di 160 €/m2 all’anno;
  • zona 5, da un minimo di 50 €/m2 a un massimo di 130 €/m2 all’anno  

La relativa mappa è visionabile al link sottostante  https://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=f1687d3d15194085a890519c16275ada

Sarà inoltre possibile utilizzare lo strumento anche per la locazione di una singola stanza ad un canone mensile forfettario massimo, determinato come segue:

  • zona 2, 600 €;
  • zona 3, 500 €;
  • zona 4, 450 €;
  • zona 5, 400 €.

I proprietari che aderiranno potranno ottenere importanti agevolazioni rispetto ai contratti a libero mercato:

  • cedolare secca: aliquota ridotta dal 21% al 10%;
  • IMU, il Comune di Milano prevede un’aliquota agevolata pari allo 0,73%;
  • imposta di registro, riduzione del 30% della base imponibile su cui calcolarla;
  • IRPEF, vantaggi su base imponibile. Il canone di locazione ridotto della percentuale forfetaria del 5% e rapportato alla percentuale di possesso viene ulteriormente ridotto del 30%.

Inoltre, sono previsti per i proprietari che stipulano un contratto a canone concordato un contributo fino 2.000 € e fino a 4.000 € di contributo ad appartamento da utilizzare per eventuali ristrutturazioni necessarie[3]

L’accordo raggiunto, come riscontrabile oltre che sul sito del comune di Milano anche dalle pagine web della piattaforma giornalistica indipendente “gli stati generali”[4],  è valutato favorevolmente da tutte le parti  coinvolte nel confronto : il Sindaco Sala lo ha definito “un passo decisivo per la nostra città e uno strumento utile a sostegno sia degli inquilini che dei proprietari degli immobili”; mentre il Consigliere allo sviluppo economico Mantoan lo ha definito un accordo innovativo perché si inserisce per la prima volta in una cornice metropolitana” .

Positivo il giudizio anche di Carmelo Benenti- segretario del Sindacato inquilini:

“L’accordo locale […] è uno strumento utile per offrire una risposta alloggiativa a chi non riesce a sostenere i canoni del mercato libero milanese ma neppure ad accedere alle case popolari. La tutela dell’inquilino è stata la nostra priorità: grazie all’analisi del territorio e alla contrattazione con le Associazioni della Proprietà, abbiamo trovato un’intesa per contenere il rialzo speculativo dei prezzi del mercato milanese. L’accordo, infatti, prevede che in alcuni quartieri di alcune zone centrali e semicentrali, come anche nelle zone periferiche, la riduzione del canone mediamente arrivi anche al 20% rispetto agli attuali canoni di mercato”

Questa valutazione favorevole è condivisa, seppur con qualche riserva, anche da Uppi il cui legale, Filippo Pellegrino, che ha preso parte a tutti gli incontri che hanno portato alla firma definitiva, ha affermato: “Il nuovo accordo per il canone concordato della Città di Milano è sicuramente un importante passo avanti per l’utilizzo di questo strumento da parte dei piccoli proprietari in quanto avvicina, seppur non come auspicato, i canoni di locazione per questa tipologia di contratti con i prezzi del libero mercato, semplificando, inoltre, l’iter per giungere all’individuazione del corretto canone concordato”.


 

[1] https://www.open.online/2023/06/17/milano-caro-affitti-progetto-studentati/

[2] https://uppi-milano.it/giuggioli-affitti-piu-lunghi-e-canone-concordato-piu-alto-per-far-trovare-casa-agli-studenti/

[3] https://www.comune.milano.it/-/casa.-regole-e-procedure-semplificate-per-chi-utilizza-i-contratti-di-affitto-a-canone-concordato

[4] https://www.glistatigenerali.com/immobiliare_sindacati/affitti-a-milano-nuovo-accordo-sul-canone-concordato/

 

Articoli simili