Nel mese di maggio, sul piano legislativo, segnaliamo due interventi di significativo interesse:

 A. Il 30 maggio è stato pubblicato in Gazzetta il decreto “salva casa” https://www.fiscoetasse.com/files/18400/decreto-legge-del-29052024-69.pdf

Il decreto entrando in vigore immediatamente “fa scattare la nuova procedura di accertamento di conformità (con cifre comprese tra mille e 31mila euro), per le difformità parziali rispetto a quanto autorizzato dai Comuni.

Il provvedimento consente di intervenire sulle piccole difformità edilizie che caratterizzano molte abitazioni italiane; i punti essenziali sono:

A) vetrate panoramiche amovibili e opere di protezione dal sole dagli agenti atmosferici sono da considerarsi da ora in avanti opere in edilizia libera

B) Vengono considerate tolleranze costruttive gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024; rispetto ai metri quadri; le difformità sono comprese tra il 2 ed il 5%.

C) Sono reputate tolleranze esecutive le irregolarità geometriche, le modifiche alle finiture degli edifici, la diversa collocazione di impianti ed opere interne.

C) l’accertamento della doppia conformità rimane valido solo nei casi più gravi; per i restanti sarà sufficiente l’attestazione di conformità al momento della presentazione dell’istanza

D) Le parziali difformità sanate dimostreranno lo stato legittimo di un immobile.

Al momento della presentazione delle bozze del provvedimento, nonostante fosse stato accolto ed inserito il suo progetto di semplificazione con l’eliminazione della richiesta della doppia conformità. U.P.P.I aveva espresso le sue riserve.

Di seguito i link ai due  e comunicati  diffusi da Uppi in merito:  

https://uppi.it/wp-content/uploads/2024/04/Comunicato-Stampa-UPPI-decreto-salva-casa-Salvini-apr-24.pdf

https://uppi.it/wp-content/uploads/2024/05/Comunicato-Stampa-UPPI-Decreto-salva-casa-mag-24.pdf

A pochi giorni dalla pubblicazione del decreto sono comunque in corso interventi che porteranno a modifiche che, presumibilmente, si tradurranno in un ampliamento della sanatoria o comunque a variazioni e correzioni che dovranno essere puntualmente monitorate. 

B. Con sentenza del 7 maggio scorso la Corte di Cassazione ha stabilito che è possibile applicare la cedolare secca anche nel caso l’inquilino sia una società o un’impresa. Nel caso esaminato, un privato aveva locato ad una compagnia aerea un’abitazione destinata ad ospitare il proprio legale rappresentante.

La sentenza, scrive l’avvocato Monica Mieli sulla pagina web di notizie giuridiche <<Brocardi>> ha sicuramente portata innovativa, in quanto amplia la platea dei casi in cui è applicabile il regime di tassazione agevolata, affermando quindi che il locatore può optare per la cedolare secca anche nell’ipotesi in cui il conduttore, ossia l’inquilino, concluda il contratto di locazione ad uso abitativo nell’esercizio della sua attività professionale”.   

https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/cedolare-secca-oggi-applica-anche-alle-partite-cassazione-contraddice/4021.html

brevi dal mondo degli affitti

Nonostante nell’ultimo anno si sia assistito ad una crescita dei canoni di locazione di circa il 13% ed il mercato continui a soffrire per l’asimmetria tra domanda ed offerta cui sono da aggiungere le distorsioni provocate dal sensibile aumento dei cosiddetti affitti express, il mercato delle locazioni, rispetto a quello della compravendita, si conferma in crescita in tutto il paese e, anche per l’anno in corso, si prevede che gli affitti saranno il traino del mercato immobiliare. L’incremento delle locazioni è in parte certamente dovuto alla crisi ed all’impennata dei tassi dei mutui che rendono difficoltoso l’acquisto, ma, soprattutto, da “mutate esigenze di vita e lavoro” che avvicinano il nostro paese alla tendenza in atto da anni nelle altre nazioni europee; un trend confermato da Nomisma, società indipendente di ricerca, secondo la quale solo il 42% di coloro che vivono in affitto opera tale scelta causa la mancanza di risorse economiche, stimando inoltre che  nel 2023 vi sia stato uno “spostamento del 7,3% della domanda di acquisto verso le locazioni: 48mila nuclei familiari hanno rinunciato ad acquistare casa a favore dell’affitto”[1].

Una spinta importante, per la città di Milano è stata data dal nuovo accordo sui canoni concordati che, a dodici mesi dalla loro  introduzione registrano un bilancio positivo tanto che nel primo semestre dell’anno si è assistito ad un interesse e ad un a richiesta di attestazioni superiori a quelle registratesi  negli ultimi cinque anni; considerando che rimangono ancora da superare vecchie abitudini consolidatesi da oltre un ventennio e che finora la comunicazione a riguardo è stata poco diffusa e spesso lacunosa ci sono valide  ragioni per ipotizzare un ulteriore crescita di questo strumento con le ovvie ricadute positive specie se gli adeguamenti dei canoni locali, come sta per altro avvenendo, si allargheranno ad un sempre più ampio numero di amministrazioni locali della Provincia [2].   

 [1] https://www.ilsole24ore.com/art/affitti-domanda-cresce-6percento-e-ruba-quote-compravendite-bologna-canoni-saliti-dell-89percento-doppio-media-AF6Zxf2D

[2] https://ntpluscondominio.ilsole24ore.com/art/bilancio-positivo-ad-anno-partenza-nuovo-accordo-milano-canoni-concordati-AGFVE9W

 

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