Superato il filtro di ricevibilità della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha iniziato a raccogliere documenti sul dossier. I ricorrenti (la Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) contestano la sospensione degli sfratti per morosità, senza alcuna distinzione, durante il Covid

Prosegue spedito il viaggio davanti alla Corte Europea dei diritti dell’uomo del procedimento pilota dell’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (UPPI) della Provincia di Milano contro il provvedimento adottato dal Governo italiano nel marzo 2020. Durante la prima emergenza Covid, infatti, lo Stato italiano aveva sospeso senza alcuna distinzione tutti gli sfratti per morosità, prorogando tale blocco fino a giugno 2021, trasferendo di fatto sui proprietari immobiliari l’intero costo della sospensione per un periodo ben superiore rispetto a quello dell’urgenza sanitaria, senza previsione di alcun ristoro, ed estendendo il blocco degli sfratti anche a situazioni che – secondo i ricorrenti – non meritavano tutela.

Dopo aver superato il primo “filtro” di ricevibilità – che falcidia oltre il 90% dei ricorsi depositati davanti alla Corte Europea – il ricorso proposto dagli avvocati Prof. Bruno Nascimbene e Prof. Pier Filippo Giuggioli, quest’ultimo anche Presidente dell’UPPI Milano, per chiedere un risarcimento dei danni patiti da un piccolo proprietario a causa del blocco indiscriminato degli sfratti per morosità, ha superato con successo anche l’ulteriore vaglio della Corte Europea di Strasburgo, che paralizza gran parte dei residui ricorsi.

La Corte Europea – secondo quanto risulta a Radiocor – ha dunque deciso di comunicare il ricorso al Governo italiano e di raccogliere dalle parti una serie di informazioni necessarie ad approfondire i fatti e le violazioni contestate dai ricorrenti al Governo Italiano (ad esempio, in merito alla durata del blocco degli sfratti e alla previsione di misure compensative a favore dei proprietari), con l’obiettivo di entrare nel merito della questione sottoposta al vaglio della Corte e, in difetto di accordo entro la fine di giugno 2023, di pronunciarsi con una sentenza sulla responsabilità del Governo Italiano e sul conseguente indennizzo spettante ai ricorrenti volto a compensare il pregiudizio subito.

“In entrambi i casi, il superamento del vaglio preliminare di ammissibilità farà sì che la Corte Europea entri nel merito della responsabilità contestata al Governo Italiano in relazione alla violazione, con il cosiddetto blocco sfratti, di alcuni diritti fondamentali dell’individuo (quali il diritto di proprietà e il diritto di accesso alla giustizia), così tracciando un importantissimo precedente che potrà consentire anche ad altri proprietari danneggiati di agire per ottenere ristoro; a questi proprietari all’UPPI Milano ha dichiarato di offrire assistenza legale gratuita”, commenta il Professor Pier Filippo Giuggioli.
Fonte Il Sole 24 Ore – – Cheo Condina

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