L’Italia si prepara ad affrontare l’inverno in piena emergenza energetica. E il ministro Roberto Cingolani ha firmato il decreto per definire i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale che consentirebbero di far risparmiare all’Italia, secondo la stima dell’Enea, 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Le regole su accensione, spegnimento e temperature sono previste dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale. L’utilizzo dei caloriferi, insieme al frigorifero, l’elemento che spinge maggiormente i consumi in casa. Ecco alcuni suggerimenti della stessa Enea per risparmiare.

1. Corretta manutenzione degli impianti

Regola numero uno, non solo in termini di minor consumo di gas ma anche di sicurezza e attenzione all’ambiente. Prima di riaccendere i riscaldamenti è importante eliminare l’aria presente nei tubi ed effettuare una buona pulizia dei radiatori per rimuovere i depositi che possono essersi accumulati durante la stagione estiva. È importante ricordare che ogni grado in più in casa rispetto al massimo di 19°C consentiti comporta un aumento del consumo fino al 10% tenendo presente anche che la temperatura sale di 1-2°C dopo che una persona permane 30 minuti all’interno di una stanza. Altro suggerimento importante è fare un check-up energetico del proprio appartamento, affidandosi a tecnici qualificati per la valutazione dello stato di isolamento termico di pareti e finestre e dell’efficienza degli impianti di riscaldamento. La diagnosi consente di individuare eventuali interventi di miglioramento che possono abbattere i costi anche fino al 40%

2. Check-up completo della casa

Affidati a un tecnico qualificato e fai valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Puoi abbattere i consumi fino al 40%.

3. Installazione pannelli riflettenti tra muro e termosifone

Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno: isolare il muro dal termosifone consente di riscaldare lo stesso ambiente impegnando meno energia.

4. Non lasciare le finestre aperte troppo a lungo

Per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.

5. Scherma le finestre durante la notte

Persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Chiudere le imposte e tirare le tende nelle camere isola l’ambiente e consente di mantenere più a lungo le temperature costanti all’interno della casa.

6. Evita ostacoli davanti ai termosifoni

Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Diversamente, isolare il muro tra pareti e termosifone riduce la dispersione di calore e la quantità di energia necessaria a risaldare la casa.

7. Installa valvole termostatiche

Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche sui riscaldamenti permettono di ridurre i consumi fino al 20% (e inoltre assegnano a ogni condomino l’effettiva quantità di energia impiegata per scaldare casa).

8. Scegli soluzioni di ultima generazione

Sostituisci il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza e adotta cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.

9. Cambiare l’aria per pochi minuti

Rinnovare l’aria che respiriamo permette di eliminare batteri e sostanze inquinanti. Tuttavia, per cambiare l’aria in un’abitazione è sufficiente mantenere aperte le finestre per pochi minuti, più volte al giorno, preferibilmente durante le ore più calde e quando il riscaldamento non è in funzione», evidenzia Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea di Efficienza Energetica, che sottolinea come sia importante anche mantenere il giusto livello di umidità nell’ambiente installando un termo-igrometro. «Al di sotto del 40% di umidità in casa – aggiunge – il clima diventa troppo secco e batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione, favorendo malattie respiratorie. Al di sopra del 70%, invece, si forma condensa sulle parti fredde dell’edificio, come le pareti perimetrali e le finestre, che può portare alla formazione di muffe e conseguenti allergie».

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